Magnolia
L’albero di magnolia. “Hou no ki” 朴の木 – ほおのき . Da centinaia di anni offre riparo dal sole e dalla pioggia, non ha i colori vibranti delle distese di fiori stagionali e nemmeno la dolcezza malinconica della pioggia di delicati petali di ciliegio, ma è sempre lì, presente, profondamente radicato nella terra, testimone di regni e dinastie cadute, di guerre e amori impossibili, di nascite e morti.
Descrizione
L’albero di magnolia. “Hou no ki” 朴の木 – ほおのき
Ho scelto di parlarvi dell’albero di magnolia perché legato ad un ricordo che si attiva ogni volta che ne vedo uno. Nel mio ultimo viaggio in solitaria in Giappone, era il 2003, vagavo per il castello di Nagoya durante la fioritura dei ciliegi. Era un weekend, da lunedì a venerdì frequentavo una scuola di perfezionamento della lingua giapponese, c’erano perciò tantissimi giapponesi che come me avevano pensato di godere della magia dell’hanami offerta dal parco del castello. Come sempre infastidita dalle folle, sono asociale inside, ho cercato un angolo tranquillo, magari in ombra, passati i giorni della coda di uragano avevamo avuto un aumento di 10 gradi in 24 ore, dovevo ancora abituarmi! Ed ho trovato lui. Un albero di magnolia immenso … un po’ appartato in un sentiero secondario al momento poco frequentato. Maestoso. Il suo tronco, così grande da richiedere almeno sei persone per circondarlo, abbracciato da una corda intrecciata, la shimenawa, simbolo protettivo che lo indica come soglia, passaggi tra il nostro mondo e quello degli spiriti. Quell’albero era un filatterio, poteva essere abitato dai Kami, divinità dello shintoismo giapponese, a necessità. Stando in piedi sotto di esso e guardando il cielo attraverso le foglie ed i fiori non è stato difficile capire perché le divinità e gli spiriti lo avessero scelto come dimora.
Era un weekend caldo, pieno di gente, ed io ero in piedi a occhi semichiusi sotto questo albero gigante maestoso … quando sento dei passi sul sentiero di sassi. Mi volto e c’è una tipica vecchietta giapponese che mi sorride e come prima cosa mi chiede scusa per avermi disturbata.
E poi mi adotta.
Viene da Nara ogni anno per salutare quell’albero di magnolia sotto cui, molti anni fa, incontrò il defunto marito. Mi racconta vari aneddoti legati a quell’albero sacro, di come i fiori di ciliegio per lei siano belli, ma troppo effimeri, la magnolia invece è tosta! Passiamo il resto della giornata insieme, vagando per il castello Nagoya e per il suo parco infinito. Passiamo davanti alla casa da tè, mi chiede se ho mai partecipato ad una “Cha no yu” la classica cerimonia del tè. Ovviamente no. E allora m’invita, in questo bellissima struttura in legno, con quattro pareti removibili che vengono tolte a seconda della stagione per ammirare diversi tipi di fioritura, mi spiega i rituali, i movimenti, e tra una spiegazione e l’altra passano minuti di silenzio perfetto, mai imbarazzato, perché le parole e le nuove conoscenze vanno godute a piccoli sorsi, vanno fatte sedimentare come la polvere del tè del verde.
Ci siamo sentite per diversi anni, io e la mia nonnina giapponese. Poi mi ha risposto la nipote, raccontandomi come la nonna fosse sempre molto entusiasta delle mie lettere, le ultime se le faceva leggere ma si ostinava a voler scrivere lei le risposte, con una grafia lenta e curata. Infine aveva raggiunto suo marito. Sono sicura che siano ritrovati sotto l’albero di magnolia di Nagoya.
“Hou no ki” è un’agata muschiata naturale quasi trasparente con intrusioni filamentose marroni e verde scuro che richiamano il tronco e le foglie della magnolia. Intrecciato con filo di bronzo brunito, un albero centenario si erge con foglie e fiori grandissimi, perché i fiori di ciliegio sono bellissimi, romantici e malinconici, ma vuoi mettere un albero di magnolia scelto come dimora dai Kami?
COLLEZIONE
“Hou no ki” fa parte della collezione Kotoba che vi terrà compagnia ogni Mercoledì, giorno dedicato a Mercurio, Dio della comunicazione, della parola, del dialogo e della scrittura in ogni sua forma. Sarà una collezione dedicata alle singole parole, parole inconsueto, desuete, parole in lingue diverse dall’italiano che non hanno una corrispondenza nella nostra lingua, parole italiane dalla cui etimologia di possono comporre romanzi. Come ogni grande viaggio è composto dai singoli passi che lo compongono, così ogni racconto intrecciato inizia da singole parole.
MATERIALI E PACKAGE
I materiali utilizzati sono metalli e leghe per bigiotteria, senza nichel, cadmio ne rodio.
La creazione è accompagnata da una confezione regalo e da informazioni uniche come il nome, la storia, le caratteristiche di pietre e cristalli (dove presenti) e consigli su come prendersene cura nel tempo.
INFORMAZIONI DI ACQUISTO
Questo articolo non è disponibile, ma vuole essere di ispirazione per un tuo futuro ordine personalizzato. Puoi contattarmi qui.